Territorio e Storia

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, secondo parco protetto più grande d’Italia e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1998, sorge Moio della Civitella, un borgo affascinante non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per la sua ricca tradizione vitivinicola.

Le radici di questa tradizione affondano profondamente nel passato, come testimoniato dai documenti conservati nel Museo della civiltà contadina locale. Un prezioso manoscritto risalente al 1571, redatto dal Notaio Valletta, rivela che il vino di Moio della Civitella era tanto rinomato da essere trasportato fino alla Corte del Viceré di Napoli su asini da soma, superando persino la fama del celebre vino del Vesuvio.

Un altro documento, risalente al 1900, narra l’epica storia di Giovanni Alario, un orgoglioso proprietario di vasti vigneti sulle colline di Moio della Civitella. Il suo vino conquistò i palati di tutto il mondo all’Esposizione Mondiale di Parigi, guadagnandosi una medaglia d’oro di prima classe per la sua straordinaria qualità.